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Roma, i messaggeri del nulla nella città dolente

Roma, i messaggeri del nulla nella città dolenteRoma, campo Farnia – Julian Athos Caggiano

Roma capitale Tra astensionismo, improbabili rinascite democratiche e attese del «miracolo» l’alternativa esiste

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 4 giugno 2016
È una città dolente e incollerita quella che domani andrà o non andrà a votare. Forse Roma non è del tutto rassegnata, ma appare comunque estenuata, sfibrata, logorata. E la campagna elettorale che si è stancamente srotolata nelle ultime settimane non è riuscita ad accenderla, ad appassionarla. C’era da aspettarselo. Le inchieste giudiziarie, le contorsioni politiche, l’ingloriosa fine dell’ultimo sindaco, la furia manesca di chi è stato mandato a sostituirlo: tutto questo ha incrinato le coscienze e inacidito i sentimenti. Nella millenaria storia di Roma barbari, lanzichenecchi, boia dell’inquisizione, fucilieri francesi e banche vaticane hanno sicuramente fatto di peggio, ma...

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