Cultura
Rosario Villajos, la strada impervia per diventare falene
GEOGRAFIE Intervista con la scrittrice spagnola sul suo «L’educazione fisica» (Guanda). Ne discuterà oggi a Roma alla libreria Tuba, poi a Torino, Novara e domenica a Milano per BookPride. «La prima cosa è sopravvivere. Come sempre hanno fatto le nostre madri, nonne, bisnonne. La seconda è essere noi stesse»
Paul Delvaux, «Solitude» (1955). Nella immagine in evidenza del pezzo, un ritratto di Rosario Villajo - foto di Paloma Rodríguez Barceló (2019)
GEOGRAFIE Intervista con la scrittrice spagnola sul suo «L’educazione fisica» (Guanda). Ne discuterà oggi a Roma alla libreria Tuba, poi a Torino, Novara e domenica a Milano per BookPride. «La prima cosa è sopravvivere. Come sempre hanno fatto le nostre madri, nonne, bisnonne. La seconda è essere noi stesse»
Pubblicato 9 mesi faEdizione del 7 marzo 2024
«Scrivere è giocare, volevo parlare di come ciò che accade in poche ore può cambiare la vita». L’educazione fisica, il romanzo della scrittrice spagnola Rosario Villajos appena edito da Guanda (pp. 272, euro 19, traduzione di Roberta Arrigoni) racconta la storia di Catalina che a 16 anni, nell’agosto del 1994, deve rientrare a casa dopo essere stata in visita dalla sua amica. Nell’arco di quelle poche ore che la separano dal rientro, la ragazzina percorre una strada lunghissima che la conduce nel viaggio dentro se stessa. «Non avevo mai tenuto un diario da bambina e, nel 2021, il mio terapeuta...