Italia
Sala non gradisce i rastrellamenti: “Voglio parlare con Minniti”
Milano Il sindaco, mettendo a tacere l'ala più trinariciuta del Pd che ha rivendicato il blitz della polizia alla stazione Centrale, dice che con i diritti non si scherza e chiede alla questura di "rispondere in tempi giusti a chi chiede asilo". La prima retata etnica dell'era Minniti complica la preparazione della marcia per l'accoglienza prevista per il 20 maggio
Milano Il sindaco, mettendo a tacere l'ala più trinariciuta del Pd che ha rivendicato il blitz della polizia alla stazione Centrale, dice che con i diritti non si scherza e chiede alla questura di "rispondere in tempi giusti a chi chiede asilo". La prima retata etnica dell'era Minniti complica la preparazione della marcia per l'accoglienza prevista per il 20 maggio
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 4 maggio 2017
Luca FazioMILANO
La giunta milanese c’è rimasta male. Non sapevano o dormivano. O forse sapevano ma non pensavano che la polizia arrivasse al galoppo. Meglio ancora, sono stati avvisati ma all’ultimo minuto, quindi non in tempo utile per distribuire caramelle e pacche sulle spalle ai rastrellati di razza non caucasica durante l’Apocalypse Now scatenata della questura per catturare 52 stranieri in stazione. “A cosa servono operazioni come queste?” – si rabbuia l’assessore Pierfrancesco Majorino (Pd) che sta cercando di organizzare una manifestazione per l’accoglienza il prossimo 20 maggio. Forse a liberarne immediatamente una quarantina, o a complimentarsi con quei quattro fortunati che...