Internazionale

Salvare la sanità in Ucraina, dalla guerra e dal neoliberismo

Un’infermiera nel reparto di terapia intensiva del Mechnikov Hospital di Dnipro foto ApUn’infermiera nel reparto di terapia intensiva del Mechnikov Hospital di Dnipro – Ap/Evgeniy Maloletka

Salute Prima la riforma voluta dal Fmi, poi le bombe russe: il numero di ospedali continua a ridursi. E cresce la protesta del movimento indipendente di medici e infermieri «Sii come Nina». Al manifesto la racconta la sua leader, Oksana Slobodiana.

Pubblicato più di un anno faEdizione del 13 agosto 2023
«Non volevo che la guerra scegliesse per me», dice Oksana Slobodiana. All’inizio dell’invasione russa ha messo in salvo oltre frontiera i figli e la madre anziana e poi fatto subito ritorno a Lviv, nell’Ucraina occidentale, per riprendere servizio come infermiera. SLOBODIANA è a capo del movimento di medici e infermieri «Bud yak Nina» (Sii come Nina), nato a novembre 2019 a seguito di un post sui social divenuto virale: l’autrice di nome Nina denunciava le condizioni di chi lavora negli ospedali. Spiega: «Il personale medico è povero, i salari sono bassi. Con la guerra è diventato molto più difficile avere...

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