Visioni

«Sanctorum», elegia di un mondo indigeno e anche un po’ trascendente

«Sanctorum», elegia di un mondo indigeno e anche un po’ trascendente«Sanctorum» di Joshua Gil

Venezia 76 Alla Settimana della Critica presentato fuori concorso il film del messicano Joshua Gil

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 7 settembre 2019
Chiusura a effetto della Settimana della Critica, a effetti luminosi, fosforescenze, brillii stellati nello spazio convesso notturno; quello di Sanctorum del messicano Joshua Gil (fuori concorso), a confermare il livello e lo spettro (e la spettralità) della selezione di quest’anno, tra parabole, melò, realismi, misteri, fino alla densità e alla stratificazione narrativa dell’ultimo, suggestivo film in concorso (proprio un’idea di cinema che cerca di mettere insieme porzioni, partizioni anche antitetiche di visibile e dicibile, in un discorso composito, ancora aperto dopo l’ultimo titolo di coda), Partenonas di Mantas Kvedaravicius. Il quale sembra comunicare, in termini di ricerca sulla densità, opacità...

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