Visioni
Schermi spenti in città
Cinema La chiusura dell’Alcazar, sala fuoriclasse con le sue poltrone rosse e la versione originale aperta da Georgette Ranucci 28 anni fa, induce a una doppia lettura. Da una […]
Cinema La chiusura dell’Alcazar, sala fuoriclasse con le sue poltrone rosse e la versione originale aperta da Georgette Ranucci 28 anni fa, induce a una doppia lettura. Da una […]
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 4 febbraio 2016
La chiusura dell’Alcazar, sala fuoriclasse con le sue poltrone rosse e la versione originale aperta da Georgette Ranucci 28 anni fa, induce a una doppia lettura. Da una parte «cinematografica», legata cioè al funzionamento del nostro mercato, dall’altra appare come il segno, l’ ennesimo, di una «gentrificazione» de noantri a cui è soggetta Roma, trasformata nel suo centro storico in un enorme ristorante a cielo aperto: tutti uguali, menù turistici pessimi e carissimi, le stufe a piramide luminose nonostante il caldo inverno, variazioni bio-vegane-veraci-design ready- made- povero-riciclato-vintage. Bus a due piani, unione civile di «Roma cristiana» e rosso...