Italia
Se il trapper straniero è il nuovo «italiano vero»
Suoni Per quanto criticata, al di là del suo valore estetico, la trap ha determinato un punto di rottura nella rappresentazione dei migranti. Nata in America venti anni fa, la trap ha stravolto le classifiche italiane in poco più di due anni
Suoni Per quanto criticata, al di là del suo valore estetico, la trap ha determinato un punto di rottura nella rappresentazione dei migranti. Nata in America venti anni fa, la trap ha stravolto le classifiche italiane in poco più di due anni
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 7 maggio 2019
Basi elettroniche taglienti – spesso troppo omologate, uso dell’autotune e suoni campionati di varia provenienza. La trap – che ha stravolto le classifiche italiane in poco più di due anni modificando l’asset discografico tradizionale – in realtà è un fenomeno musicale che esiste già da 20 anni, ha origini americane e si è radicata in Georgia. Non è un nuovo genere, ma è una declinazione del rap – per i detrattori un sottogenere – racconta vite di rapper con corollario di una buona dose di sessismo, droga, macchine extra lusso e vite spericolate. Negli States riempie gli stadi – Lil...