Internazionale
Se non ne parli non esiste: la risposta di Ankara al sisma è la censura
Turchia Social media rallentati, giornalisti arrestati e stato d'emergenza. Secondo il ministero dell’interno turco, finora sono state denunciate 302 persone, di cui 37 poste in detenzione provvisoria e 10 arrestate. L’accusa: incitamento all’odio
Antakya vista dall'alto – Ap
Turchia Social media rallentati, giornalisti arrestati e stato d'emergenza. Secondo il ministero dell’interno turco, finora sono state denunciate 302 persone, di cui 37 poste in detenzione provvisoria e 10 arrestate. L’accusa: incitamento all’odio
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 11 febbraio 2023
In Turchia il numero delle vittime ha superato le 20mila. Oltre alla potenza dei terremoti del 6 febbraio, la struttura precaria degli edifici ma anche il mancato intervento dello Stato peggiorano la situazione. Davanti a questo scenario la reazione del regime è la solita: minacce, censura e uso di strumenti antidemocratici. Il ministro del tesoro, Nureddin Nebati, il 7 febbraio ha parlato a Urfa: «Tutta la situazione è sotto controllo. L’unico problema sono le notizie false diffuse sui social media». Invece proprio grazie ai social il paese scopriva che numerose località devastate non erano ancora state raggiunte dai soccorsi. IL...