Cultura

Sergej Bondarenko, Memorial e le voci della resistenza russa

Un’azione di protesta sulla Piazza Rossa di Mosca dell’artista dissidente Pyotr PavlenskyUn’azione di protesta sulla Piazza Rossa di Mosca dell’artista dissidente Pyotr Pavlensky

L'intervista Parla il curatore di «Proteggi le mie parole» in libreria da domani per e/o. Storico, tra gli esponenti dell’associazione insignita del Nobel per la pace e sorta su iniziativa di Sacharov. Raccolte in un volume le dichiarazioni pronunciate dagli imputati nei processi politici svoltisi in Russia. «Stiamo rivivendo i nostri peggiori incubi. Il paradosso è che solo nei tribunali si ha diritto ad una forma di discorso politico pubblico». «All’inizio ci occupavamo del passato sovietico, solo che questo si è trasformato nel nostro presente. Anche se è forse peggio. Non ci sono solo prigionieri politici ma omicidi e guerra»

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 29 novembre 2022
È «l’ultima dichiarazione» che spetta agli imputati nell’aula di un tribunale, una parola libera in un Paese che non conosce più il pluralismo, il diritto al dissenso e all’opposizione. E che da dopo l’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio scorso, considera ogni voce critica alla stregua di un nemico. Da reprimere, neutralizzare, cancellare. I testi riuniti in Proteggi le mie parole in libreria da domani per e/o (a cura di Sergej Bondarenko e Giulia De Florio, prefazione di Marcello Flores, pp. 178, euro 16,50) raccontano la Russia di Putin attraverso venticinque testimonianze che, lungo gli ultimi cinque anni, tracciano l’orizzonte di...

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