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Sergej Ejzenštejn, il montaggio verticale all’Opera
Film e musica Dieci anni nell’ombra, poi nel 1938 il primo film sonoro recupera la miglior avanguardia: «Aleksandr Nevskij» conquista il Teatro dell'Opera di Roma con la partitura di Prokof'ev per Ejzenstejn e il mezzosoprano Ekaterina Semenchuk
Ekaterina Semenchuk con l'orchestra del Teatro dell'Opera di Roma (foto Teatro dell'Opera)
Film e musica Dieci anni nell’ombra, poi nel 1938 il primo film sonoro recupera la miglior avanguardia: «Aleksandr Nevskij» conquista il Teatro dell'Opera di Roma con la partitura di Prokof'ev per Ejzenstejn e il mezzosoprano Ekaterina Semenchuk
Pubblicato 6 mesi faEdizione del 18 maggio 2024
È il 1 dicembre 1938, quando Aleksandr Nevskij viene presentato a Mosca, subito accolto con grande favore dal pubblico e dai vertici del partito. Con questo suo primo film sonoro, Sergej Ejzenštejn torna alla regia quasi dieci anni dopo il suo ultimo lavoro, Il vecchio e il nuovo (1929) e una lunga serie di progetti falliti: i film scritti e mai realizzati, come Una tragedia americana, tratto dal romanzo di Theodor Dreiser; quelli girati e mai montati, come Que viva Mexico!; quelli perduti in circostanze misteriose come Il prato di Bezin. Per questa e altre ragioni analoghe, gli anni Trenta...