Alias
Sergej Paradjanov, l’armeno perduto al Cinema Ritrovato
Festival I documentari del cineasta nato a Tbilisi ma di origine armeno, il cui cognome fu sovietizzato e la cui vita trascorse sempre in bilico tra processi, censure e prigione: «sono l’unico omosessuale sovietico», disse di sé
Festival I documentari del cineasta nato a Tbilisi ma di origine armeno, il cui cognome fu sovietizzato e la cui vita trascorse sempre in bilico tra processi, censure e prigione: «sono l’unico omosessuale sovietico», disse di sé
Pubblicato 5 mesi faEdizione del 22 giugno 2024
Nel vasto programma di «Cinema Ritrovato» una speciale sezione è dedicata a Sergej Paradjanov. Non georgiano, non ucraino, ma nato da genitori armeni a Tbilisi (nel 2024) «armeno fino in fondo», come indica il suo nome Paradjanian poi sovietizzato. Certo non gli mancava lo spirito dei georgiani, ma in lui emergeva una tipica amarezza, una vocazione al baratro, come dimostra la sua vita sempre in bilico tra processi, censure e prigione, colpito per la sua vita personale («sono l’unico omosessuale sovietico») col pretesto di traffici di oggetti d’arte, lui che poteva creare meraviglie con una sola piuma e un po’...