Italia
Sesso in cella, il governo: «Giusto ma impossibile»
Corte costituzionale Oggi la Consulta decide sulla legittimità sull’articolo 18 della legge 354/1975 «nella parte in cui non prevede che alla persona detenuta sia consentito, quando non ostino ragioni di sicurezza, svolgere colloqui intimi a tutela dell’affettività, senza il controllo a vista del personale di custodia»
L'interno di una cella del carcere di San Vittore, a Milano – LaPresse
Corte costituzionale Oggi la Consulta decide sulla legittimità sull’articolo 18 della legge 354/1975 «nella parte in cui non prevede che alla persona detenuta sia consentito, quando non ostino ragioni di sicurezza, svolgere colloqui intimi a tutela dell’affettività, senza il controllo a vista del personale di custodia»
Pubblicato 12 mesi faEdizione del 6 dicembre 2023
La questione di cui si è occupata ieri la Corte costituzionale in udienza pubblica (ma la sentenza è attesa per oggi) è ancora considerata un po’ scabrosa. La chiamano «diritto all’affettività dei detenuti in carcere» ma, per usare le parole di Adriano Sofri, «siccome la nostra società, che ha finito di trattare il sesso nei giorni feriali, come un bicchiere di acqua sporca, continua a vergognarsene nelle feste comandate, allora preferisce parlare, piuttosto che di rapporti sessuali, di rapporti affettivi, madri che possono abbracciare i figli, famiglie che possono incontrarsi fuori dagli occhi dei guardiani. In effetti, oggi non possono...