Internazionale
Sfortunate, non deplorevoli. L’ambasciata fa dietrofront
Striscia di sangue Dopo l'accusa di Tel Aviv al cardinale Parolin
Striscia di sangue Dopo l'accusa di Tel Aviv al cardinale Parolin
Pubblicato 9 mesi faEdizione del 16 febbraio 2024
Non «deplorevoli», ma «sfortunate». Con questa precisazione l’ambasciata israeliana alla Santa Sede fa retromarcia sul comunicato dell’ambasciatore in cui si definivano per l’appunto deplorevoli le parole del cardinale Pietro Parolin sull’offensiva israeliana a Gaza: una «carneficina». «Il diritto alla difesa non giustifica 30mila morti» aveva aggiunto il segretario di Stato vaticano. La precisazione dell’ambasciata di Tel Aviv si concentra sulla scelta usata per tradurre l’originale inglese: una dichiarazione «regrettable» che, sostengono all’ambasciata, sarebbe stato meglio tradurre in spiacevole (l’Oxford Dictionary, dal canto suo, definisce regrettable come qualcosa di meritevole o causa di rammarico). Ma la nota di mercoledì dell’ambasciata continuava...