Sfuma il sogno del Giappone, sabato l’Italia sfida il Canada
World Rugby L’Italia sfida il Canada. Si gioca all’Elland Road di Leeds (15.30, Skysport), nello Yorkshire, terra di rugby a tredici. Il primo match degli azzurri, una settimana fa contro la Francia, è andato
World Rugby L’Italia sfida il Canada. Si gioca all’Elland Road di Leeds (15.30, Skysport), nello Yorkshire, terra di rugby a tredici. Il primo match degli azzurri, una settimana fa contro la Francia, è andato
Regola numero uno per la William Webb Ellis Cup 2015: i miracoli non si ripetono. Il Giappone che all’esordio ha battuto gli Springboks, al secondo match contro la Scozia incassa cinque mete e 45 punti a 10. La Georgia che al primo turno ha sconfitto la favorita Tonga, va a giocare contro l’Argentina e i pumas mettono a segno sette mete: finisce 54-9.
Regola numero due: le grandi squadre per ora non hanno dato il meglio di sé, bisognerà aspettare le sfide decisive. Gli All Blacks prima hanno sofferto più del dovuto gli argentini (26-16 e risultato in bilico per un’ora di gioco), poi, con molte riserve in campo, hanno spazzolato la Namibia ma senza incantare. Gli inglesi, così così con Figi, avranno stasera il loro momento della verità contro il Galles a Twickenham (h. 21.00, Skysport), mentre in Sudafrica è già psicodramma e oggi i bokke sono in campo con Samoa (h. 17.45). La Francia ha vinto due match (Italia e Romania) ma ha sempre giocato male: tipico dei coqs in clima mondiale. L’Australia contro Figi non ha sfigurato (28-13). Aggiungerei alle grandi l’Argentina, che ha fatto soffrire i campioni in carica e ha giocato alla grande con i georgiani. Per l’Irlanda è necessaria una verifica (domani contro i rumeni).
E’ comunque un buon mondiale di rugby. Si vedono buone partite e si aspettano nuove sorprese. Il pubblico inglese tifa per gli underdogs, gli sfavoriti di giornata. Si rimproverano agli arbitri non gli errori di valutazione ma un ricorso eccessivo quando non esasperato al video referee, l’arbitro addetto alla moviola: paura di sbagliare. In compenso, e nonostante le disposizioni giunte dall’alto, sono stati finora abbastanza contenuti nel tirare fuori i cartellini: anche questo spirito cavalleresco dei direttori di gara è stato apprezzato.
Oggi l’Italia sfida il Canada. Si gioca all’Elland Road di Leeds (15.30, Skysport), nello Yorkshire, terra di rugby a tredici. Il primo match degli azzurri, una settimana fa contro la Francia, è andato come è andato: perso male, giocato peggio, indisciplina che ha dato sui nervi a tutti. Andrea Masi out: rottura del tendine d’Achille. La mischia, punto di forza del rugby azzurro, è stata continuamente punita dall’arbitro Craig Joubert.
Ora, quel che accade tra le prime linee in mischia chiusa non è sempre decifrabile. Ci sono direttive – come legarsi, quando e come spingere, come posizionarsi – ma poi ci sono i mille sporchi trucchetti che fanno parte del repertorio di ogni pilone degno di questo nome. Se l’arbitro si mette dal lato destro, quelli a sinistra ne combineranno di tutti i colori, e se si sposta dall’altra parte ci proveranno da questa. Anche i migliori tra i direttori di gara faticano a imporre ordine e disciplina. Per nulla convinto dell’operato di Joubert, lo staff azzurro ha mandato una comunicazione a Joel Jutge, il capo degli arbitri. Il sunto del messaggio era: “Non siamo così sicuri di avere fatto tutti quei falli in mischia. E voi, siete sicuri delle scelte fatte da Joubert”. Pare che la risposta sia stata “forse non avete tutti i torti”.
Resta il fatto che la mischia azzurra non è andata per niente bene. E oggi, contro il Canada, Brunel cambia entrambi i piloni: fuori Castrogiovanni e Aguero, dentro Cittadini e Rizzo che giocano entrambi nel campionato inglese. Cambia anche la coppia di centri: giocano Garcia e Benvenuti. Il Canada ha perso il primo match con l’Irlanda subendo ben sette mete. E’ però una squadra da non prendere sottogamba: sa combattere. Ha inoltre una splendida ala, D.T.H van der Merwe, di scuola sudafricana attualmente in forza ai Glasgow Warriors: gran fisico e bella corsa. Lo riconoscerete subito per i calzettoni bassi.
E’ un match che l’Italia non solo deve vincere ma deve farlo bene, segnando almeno quattro mete e con un gioco ritrovato, perché quello visto al Twickenham sette giorni fa è letteralmente inguardabile. Ce la farà? Di sicuro non basterà la mischia: serve una trequarti che giochi la palla e che sappia trovare gli spazi. Mancherà ancora il capitano, Sergio Parisse, e chissà se lo vedremo in campo in questa coppa del mondo. Certo, senza la sua guida sul rettangolo verde, la squadra azzurra perde molto. Ma così stanno le cose.
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