Internazionale

Shengal torna in alto

Shengal torna in altoGli insediamenti di Serdest, sul Monte Shengal, tra tende e case in mattoni ricostruite dagli ezidi – Chiara Cruciati

Iraq Dopo la liberazione dall’Isis, il popolo ezida si riprende la montagna. Fu cacciato nel 1975 dal Baath iracheno e trasferito in villaggi collettivi a valle, operazione di ingegneria demografica e securitaria: strade larghe per i pattugliamenti dell’esercito, nei nuovi insediamenti Saddam Hussein concesse alle famiglie 450 metri quadri a testa ma non la proprietà della terra

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 5 aprile 2022
Le strade del villaggio ezida di Khanasur sono un reticolo di parallele e perpendicolari che rasenta la perfezione. Stesso orizzonte nelle comunità vicine, Sinone, Dolah, Borik, l’opposto dell’apparente confusione urbanistica delle cittadine mediorientali, dedalo di vicoli, salite ripide, percorsi labirintici che quasi per miracolo riconducono al punto di partenza, case arroccate una sull’altra, quasi a sorreggersi a vicenda. NEL DISTRETTO DI SHENGAL, regione nord-occidentale dell’Iraq, incastrata tra Siria e Turchia, quel panorama c’è ma non sta a valle: se ne percepiscono i segni sul Monte Shengal, catena montuosa lunga un centinaio di chilometri che spezza a metà il nord e...

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