Internazionale
Si salvi (solo) chi può. L’arrivo del coronavirus a Città del Messico
Italia-Mexico Il rischio pandemia approda in un paese rassegnato, sfiduciato, disuguale. Dove ci sono già il dengue, il narco, la violenza, i femminicidi, i sequestri, i terremoti, le inondazioni. Si cerca di arrivare vivi – e soprattutto vive - a casa a fine giornata. «Cosa ci può fare un virus». Nel frattempo nel cimitero di Bergamo sono finiti i posti
Coppia di turisti sud-coreani sulla piramide della luna a Teotihuacan – Ap
Italia-Mexico Il rischio pandemia approda in un paese rassegnato, sfiduciato, disuguale. Dove ci sono già il dengue, il narco, la violenza, i femminicidi, i sequestri, i terremoti, le inondazioni. Si cerca di arrivare vivi – e soprattutto vive - a casa a fine giornata. «Cosa ci può fare un virus». Nel frattempo nel cimitero di Bergamo sono finiti i posti
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 22 marzo 2020
Cloe MirendaCittà del Messico
In Messico sentiamo arrivare la ola del contagio e sembra di vedere due volte lo stesso film. La scorsa settimana un’amica dall’Italia mi ha avvertito della gravità della situazione e dell’importanza di iniziare ad adottare misure preventive anche qui. Un messaggio molto simile le era arrivato due settimane prima dalla Cina. Allora le era sembrato esagerato, così come lo è sembrato inizialmente anche a me. «Pensi di restare in Messico? Ti senti sicura a stare lì durante la pandemia?». Queste domande hanno innescato un principio di realtà che pochi avevano una settimana fa tra colleghi e conoscenti a Città del...