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Il destino dei curdi si misura in barili di petrolio e gas
Il destino dei curdi La Siria oggi produce una miseria di greggio, ma il suo petrolio siriano riveste un significato politico che economico: Trump vuole impedire che Assad disponga di risorse indispensabili e rendere chiaro che gli Usa impediranno la costruzione di qualunque pipeline che dall’Iran, attraversando l’Iraq, possa raggiungere il Mediterraneo
Carri armati Usa lungo i giacimenti petroliferi nel nord est della Siria – Ap
Il destino dei curdi La Siria oggi produce una miseria di greggio, ma il suo petrolio siriano riveste un significato politico che economico: Trump vuole impedire che Assad disponga di risorse indispensabili e rendere chiaro che gli Usa impediranno la costruzione di qualunque pipeline che dall’Iran, attraversando l’Iraq, possa raggiungere il Mediterraneo
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 2 novembre 2019
La verità su questo capitolo di guerra in Siria emerge pezzo dopo pezzo come in un puzzle e ha un nome: guerra per il potere, per il gas e il petrolio. Una verità che dobbiamo proprio a Trump. È una partita complessa che coinvolge Russia, Turchia, Europa, Iran, Iraq e, ovviamente, gli Stati uniti. E si combatte sulla pelle dei popoli della regione: «Ogni goccia di petrolio vale una goccia di sangue», diceva il colonialista britannico Lord Curzon che negli anni Venti decise il destino sui pozzi iracheni di Mosul e Kirkuk. Fu quello il primo tradimento dei curdi misurato...