Internazionale

Soccorsi in stand-by: le 110 crisi in mare della legislatura

Soccorsi in stand-by: le 110 crisi in mare della legislaturaUn gruppo di migranti attraversa il Mediterraneo su barchino in legno – Santi Palacios/Ap

Il bilancio Per le Ong ostacoli e problemi da tutti e tre i governi: porti negati o ritardati, fermi amministrativi, quarantene discriminatorie. Intanto le istituzioni si ritirano e il Mediterraneo centrale diventa un «buco nero», dei diritti e dell’informazione

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 19 agosto 2022
Una legislatura, tre governi, 110 crisi in mare. L’ultima della Sea-Eye 4: il 12 agosto ha fatto scendere 87 naufraghi a Pozzallo, aveva chiesto il porto 11 giorni prima. Nella penultima la Geo Barents, di Medici senza frontiere (Msf), è stata lasciata al largo per oltre una settimana con 659 persone sul ponte. Non si è indignato nessuno: le situazioni di stallo sono diventate un’abitudine. In gergo li chiamano standoff, è come restare in stand-by. Ed è una spia delle trasformazioni che il sistema di soccorso del Mediterraneo centrale ha subito dal 2018, lungo il solco tracciato nel biennio precedente...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi