Internazionale

«Sono ancora vivi»: il silenzio delle carceri è rotto solo da chi esce

Un palestinese arrestato a Tulkarem foto Epa/Alaa BadarnehUn palestinese arrestato a Tulkarem – Epa/Alaa Badarneh

Israele/Palestina Telecamere, app, droni e social: la tecnologia al servizio degli arresti di massa. Chi torna libero mostra i segni delle privazioni e delle violenze, racconta cosa avviene nelle celle israeliane da mesi e chiama le famiglie dei detenuti palestinesi, senza notizie dal 7 ottobre

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 21 febbraio 2024
Chiara CruciatiDI RITORNO DA RAMALLAH
La famiglia di Wissam non aveva sue notizie dal 14 ottobre 2023. Quella notte, intorno alle 2, l’esercito israeliano ha sfondato la porta della loro casa e ha portato via Wissam, bendato, legato e spogliato. Non è la prima volta che accade, è stato arrestato tre volte dalla seconda Intifada, accusato di legami con un gruppo della sinistra palestinese. Stavolta è diverso: dal 7 ottobre le visite familiari sono sospese. Agli avvocati da qualche settimana è possibile comunicare con alcuni assistiti solo in videoconferenza. Con alcuni, non tutti. Il 13 febbraio, nel primo pomeriggio, il telefono della moglie di Wissam...

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