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Sopravvissuto all’era dei social network

Sopravvissuto all’era dei social network

Mediattivismo Di strada ne ha dunque fatta molta Julian Assange da quando giovane attivista australiano, in nome del cypherpunk, faceva l’agit prop a favore dell’anonimato in Rete e contro lo strapotere di governi e imprese, sbarcando anche, agli inizi di questo millennio, al forum sociale di Porto Alegre, dove, da dietro un banchetto improvvisato, distribuiva i materiali della nascente Wikileaks

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 12 aprile 2019
Le immagini del suo arresto, da parte dei poliziotti di Scotland Yard, sigillano con il marchio dei voltagabbana la fine di un’era dell’attivismo on line. Solo, stanco, invecchiato era ormai diventato per l’Ecuador un ospite ingombrante che causava non pochi problemi alle sue relazioni con gli Stati uniti. Washington, e il Pentagono in particolare, voleva fortissimanente la testa di Assange, dopo che WikiLeaks aveva diffuso i materiali su un’operazione sporca sfuggita di mano ai soldati americani provocando la morte di alcuni civili e giornalisti iracheni. Termina così una vicenda che ha le sue radici nel mediattivismo in Rete. Assange aveva...

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