Internazionale

Sotto assedio non c’è ricostruzione

Le macerie degli edifici di Deir al-Balah, nel centro di Gaza foto Epa/Mohammed SaberLe macerie degli edifici di Deir al-Balah, nel centro di Gaza – Epa/Mohammed Saber

Israele/Palestina Nel dopo-guerra non assisteremo a una rinascita: ce lo insegna il 2014 e il cemento-fantasma. Nove anni fa Tel Aviv rese quasi impossibile l’ingresso di materiali e macchinari giudicati potenzialmente «a doppio uso»: più che facilitare la ricostruzione post-bellica, l’ha ostacolata

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 6 dicembre 2023
I bombardamenti a Gaza sono da poco ripresi. Nessuno sa quando cesseranno definitivamente. Ma prima o poi questa guerra finirà. Quando avverrà, possiamo essere certi che in brevissimo tempo i riflettori dell’attenzione pubblica si spegneranno. Ciò accadrà non solo nel contesto del funzionamento perverso di una parte preponderante del sistema dell’informazione, ma anche nell’idea – invero non balzana – che, quando le bombe tacciono, la tragedia finisce. Cessati i bombardamenti, si immagina, comincia immediatamente la ricostruzione, sicuramente complessa, talvolta pure dolorosa, ma che in ogni caso rappresenta il ritorno alla vita. A GAZA, PERÒ, c’è il forte rischio che finiti...

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