Internazionale

Spari, fumo e razzi per terra, il tritacarne chiamato Bakhmut

Spari, fumo e razzi  per terra, il tritacarne chiamato BakhmutDavanti alla scritta «Bakhmut ama l’Ucraina» un soldato ucraino cammina per la città – Ap

Il limite ignoto Dentro la frontiera della guerra, nel fantasma di ciò che un mese fa era una città, dove il boss di Wagner vuole macinare esseri umani

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 15 febbraio 2023
«Questo sono io» dice Sergey alzando gli occhi al cielo mentre l’ennesima salva d’artiglieria tuona su Bakhmut. «Cioè, l’esercito ucraino», precisa. Tutto il giorno, senza sosta, da settimane, Bakhmut è il teatro di una battaglia sanguinosa che al momento si combatte ancora dalla distanza. Sergey prova a rassicurarci ma c’è poco da fare, le esplosioni continue parlano da sole, «meglio non andare avanti» conclude, sapendo già che non lo ascolteremo. Poco più avanti, dalla cima della collina che sovrasta la città, si vedono i fumi dei bombardamenti recenti, più bianchi, e quelli neri degli incendi. La strada è ghiacciata e...

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