Internazionale

Sui territori occupati meno raid russi. A sparare di più è Kiev

Sui territori occupati meno raid russi. A sparare di più è KievSoldati ucraini del battaglione Khartia sulla linea del fronte vicino Kharkiv – Ap/Evgeniy Maloletka

Crisi ucraina L’arrivo dei missili Himars e di armi moderne sostiene gli occupati in Donbass. Mosca riduce le attività: ha perso dieci depositi di munizioni negli ultimi tempi. Ma potrebbe non durare: gli ucraini sparano 3mila proiettili al giorno, gli Usa ne hanno inviati 260mila, sufficienti per tre mesi. Ma come si può essere sicuri che la Nato sia costante ora che i suoi leader scricchiolano?

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 14 luglio 2022
Se l’ultima settimana della guerra in Ucraina dovesse essere caratterizzata dai titoli della stampa internazionale si definirebbe senz’altro «i giorni degli Himars». Super-armi, li hanno chiamati in molti, diffondendo analisi su come l’arrivo di questi nuovi sistemi cambierà in modo evidente (e, secondo alcuni, rapido) il corso del conflitto. Proviamo a tracciare un quadro del contesto attuale e del perché Himars e altri armamenti da soli non assicureranno la vittoria all’Ucraina. PARTIAMO DA UN FATTO: almeno dieci depositi di munizioni dell’esercito russo nei territori occupati in Ucraina sono stati fatti saltare dall’artiglieria di Kiev negli ultimi tempi. Due di questi,...

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