Politica
Sulla Libia decidono lo zar e il sultano. L’Italia si è insabbiata
Deserto russo Il premier Conte ieri sera ha riunito a palazzo Chigi maggioranza e opposizione. Di Maio oggi in aula. Ora tutti sperano nel tavolo che si aprirà domenica a Berlino. Ma fino ad allora regnerà l’incertezza. Di sicuro c'è solo la paura di nuovi, consistenti flussi di migranti in fuga dal conflitto
L’incontro Conte-Haftar a Bengasi nel dicembre 2018 – Ap
Deserto russo Il premier Conte ieri sera ha riunito a palazzo Chigi maggioranza e opposizione. Di Maio oggi in aula. Ora tutti sperano nel tavolo che si aprirà domenica a Berlino. Ma fino ad allora regnerà l’incertezza. Di sicuro c'è solo la paura di nuovi, consistenti flussi di migranti in fuga dal conflitto
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 15 gennaio 2020
Nella migliore delle ipotesi si tratta di liturgia, nella peggiore di un procedere a tentoni nel buio. Nella possibilità che il vertice tra governo, maggioranza e opposizione sulla Libia serva a qualcosa non ci crede nessuno. Convocato la settimana scorsa con rullar di tamburi, e poi rinviato si è infine svolto ieri sera, alla vigilia dell’intervento di oggi del ministro degli Esteri Di Maio in Parlamento e dell’informativa del responsabile della Difesa Guerini di fronte alle commissioni, essenzialmente perché «ormai lo si era detto». A palazzo Chigi i capigruppo c’erano tutti ma, tanto più con elezioni fondamentali alle porte, è...