Internazionale
Sulla Libia l’Italia trova una sponda a Tunisi. Serraj la cerca a Mosca
Mediterraneo in fiamme Ieri il vertice intergovernativo sul conflitto in corso. Il governo di Tripoli, abbandonato da tutti tranne che da Salvini, prova a rompere l'isolamento. E la guerra continua
Miliziani filo Serraj impegnati a combattere contro le truppe del generale Haftar a sud della capitale – Afp
Mediterraneo in fiamme Ieri il vertice intergovernativo sul conflitto in corso. Il governo di Tripoli, abbandonato da tutti tranne che da Salvini, prova a rompere l'isolamento. E la guerra continua
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 1 maggio 2019
Finalmente l’Italia ha un partner sulla crisi libica: la Tunisia. I due Paesi si sono riconosciuti nelle comuni fragilità – minaccia di ingenti flussi migratori, rischio terrorismo, guerra alle porte – come nelle debolezze non dette, come lo sbilanciamento a favore del governo Serraj, la necessità di prenderne le distanze, il rischio di isolamento internazionale. Nel vertice intergovernativo che si è svolto ieri a Tunisi il primo ministro ospitante Youssef Chahed e il suo omologo italiano Giuseppe Conte hanno convenuto sulla volontà di impedire l’ingerenza di altri Paesi nel conflitto e sul rispetto delle direttive Onu in mano all’inviato per...