Visioni

«Sull’isola di Bergman», tra i confini fragili di vissuto e messinscena

«Sull’isola di Bergman», tra i confini fragili di vissuto e messinscenaMia Wasikowska in una scena tratta da «Sull’isola di Bergman» di Mia Hansen-Løve

Cinema Una coppia di registi, un gioco di specchi, la fragilità dei sentimenti nel nuovo film di Mia Hansen-Løve

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 9 dicembre 2021
L’«isola di Bergman» a cui allude il titolo del nuovo film di Mia Hansen Løve è naturalmente Farö dove il regista svedese ha abitato e realizzato molti dei suoi capolavori – e due documentari dedicati ai suoi abitanti. Era stato durante le riprese di Persona (1965) che Bergman, innamoratissimo di Liv Ullman, aveva deciso di far costruire una casa lì per andarci a vivere insieme a lei. Nel suo libro di memorie, Lanterna Magica, Bergman dice che era così folle d’amore da non avere neppure chiesto a Ullman cosa pensava di quell’idea. Quanto si legge in Cambiare, il libro autobiografico...

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