Internazionale
Con Temer i latifondisti sono liberi di calpestare i diritti indigeni
Brasile Il potere incontrastato dei latifondisti nel Brasile post-golpe è indicato bene dall’arresto, in Pará, di padre José Amaro Lopes de Sousa, il continuatore dell’opera di Dorothy Stang, la missionaria statunitense assassinata nel 2005 nel municipio di Anapú per il suo impegno in difesa dei contadini e della foresta amazzonica
Brasilia, 28 aprile, i popoli indigeni protestano a Brasilia contro le politiche del governo Temer – Ap
Brasile Il potere incontrastato dei latifondisti nel Brasile post-golpe è indicato bene dall’arresto, in Pará, di padre José Amaro Lopes de Sousa, il continuatore dell’opera di Dorothy Stang, la missionaria statunitense assassinata nel 2005 nel municipio di Anapú per il suo impegno in difesa dei contadini e della foresta amazzonica
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 9 maggio 2018
Se la guerra ai popoli indigeni del Brasile va avanti da sempre, l’attacco a cui oggi sono esposti è sicuramente il più duro dal ritorno della democrazia. Ossia da quando, nel 1988, la nuova Costituzione ha obbligato lo Stato a consegnare ai popoli originari le loro terre entro cinque anni dalla sua promulgazione. TRENT’ANNI, e non cinque, sono passati da allora e non c’è stato un solo governo che abbia preso sul serio il dettato costituzionale. Neanche quelli di Lula e di Dilma Rousseff, di cui sarebbe difficile dimenticare le concessioni ai latifondisti e all’agribusiness e la costruzione di opere...