Internazionale
Tequila, sexo e narcos
Messico Benvenuti a Tijuana, cantavano, ma la città è in lockdown dopo l’assalto dei cartelli per spiegare chi comanda. La stessa cosa a Ciudad Juarez. Il Messico, come sempre, risponde inviando soldati. Che sono temuti quanto i trafficanti. Reportage dal narcodeserto al confine con gli Usa
Ciudad Juarez, uno dei negozi dati alle fiamme dai Los Mexicles nel «giovedì nero» di metà agosto, in cui sono morte 11 persone – Getty Images
Messico Benvenuti a Tijuana, cantavano, ma la città è in lockdown dopo l’assalto dei cartelli per spiegare chi comanda. La stessa cosa a Ciudad Juarez. Il Messico, come sempre, risponde inviando soldati. Che sono temuti quanto i trafficanti. Reportage dal narcodeserto al confine con gli Usa
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 7 settembre 2022
Ylenia Sina. Daniele NalboneTIJUANA
Venerdì pomeriggio. Avenida Revolución è la strada simbolo del turismo transfrontaliero di Tijuana, città messicana al confine con gli Usa, e si prepara all’invasione di americani attesa ogni fine settimana. I tavolini dei bar sono pronti a occupare i gringos sui marciapiedi, mentre la strada è chiusa già dalle 13, trasformata in una lunghissima isola pedonale. Tijuana prova a tornare alla normalità dopo il week-end precedente, in cui la città era precipitata in una sorta di lockdown. Una sera di venerdì come questa, per la città di erano accesi a macchia d’olio una ventina di attacchi incendiari, bande che senza...