Italia
Terremoto, è caos macerie. Nel decreto niente proroghe
Il caso Il sisma nel Centro-Italia risale al 2016. La protesta dei sindaci. Bloccati i centri di smistamento, fermi gli impianti, lavoratori messi in ferie forzate, si pagano 200 mila euro al mese per stipendi e macchinari
![Terremoto, è caos macerie. Nel decreto niente proroghe](/cdn-cgi/image/format=auto,width=1400/https://staticstage.ilmanifesto.it/2017/08/23/24-terremoto-amatrice-roberto-taddei-v.jpg)
Il caso Il sisma nel Centro-Italia risale al 2016. La protesta dei sindaci. Bloccati i centri di smistamento, fermi gli impianti, lavoratori messi in ferie forzate, si pagano 200 mila euro al mese per stipendi e macchinari
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 14 gennaio 2020Edizione 14.01.2020
Arquata del Tronto (Ascoli Piceno)Mario Di Vito
Dall’inizio dell’anno non c’è più nessuno a raccogliere le macerie de terremoto dell’Italia centrale. I trentacinque dipendenti del consorzio Cosmari, incaricato del lavoro, sono in ferie forzate a tempo indeterminato. Il motivo è l’ennesima assurdità del postsisma: nell’ultimo decreto del governo mancano le proroghe per i centri temporanei di smistamento e deposito dei resti dei paesi distrutti nel 2016. Gli impianti di Arquata del Tronto, Monteprandone e Tolentino sono fermi, e Cosmari continua a pagare circa 200mila euro al mese tra manutenzione dei macchinari e stipendi. GLI ULTIMI DATI, diffusi in estate, parlano di 800mila tonnellate di macerie ancora da...