Cultura

Tim Marshall e la fenomenologia del filo spinato

Tim Marshall e la fenomenologia del filo spinatoCittadini messicani cercano di attraversare il muro con gli Usa nella zona di Tijuana – Reuters

Intervista Parla il giornalista britannico autore di «I muri che dividono il mondo», pubblicato da Garzanti. «Un terzo degli stati nazionali hanno costruito recinzioni lungo i confini; metà di quelle erette a partire dalla Seconda guerra mondiale è stata creata tra il 2000 e oggi»

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 12 settembre 2018
«Come ogni altro muro, anch’esso era ambiguo, bifronte. Quel che stava al suo interno e quel che stava al suo esterno dipendevano dal lato da cui lo si osservava». Non è forse un caso se Tim Marshall ricorre alle parole di Ursula Le Guin, la scrittrice di fantasy e fantascienza scomparsa quest’anno, creatrice di mondi immaginari che riflettono tutte le contraddizioni del reale, per definire il significato più profondo di quella che si va delineando come una sorta di «età dei muri». Veterano del giornalismo inglese, a lungo corrispondente della Bbc dalle zone di guerra dei Balcani e del Medioriente,...

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