Internazionale
Torna il boia in Giappone, protesta delle ong. Tokyo: «Lo vuole il popolo»
Morte di Stato Condannati a morte tre detenuti, dopo una sospensione della pena capitale nel 2019. Polemiche anche sulle modalità: i prigionieri informati poche ore prima. Senza preavviso, non si può fare appello
Tokyo, sit-in di Amnesty contro la pena di morte – Afp/Yoshikazu Tsuno
Morte di Stato Condannati a morte tre detenuti, dopo una sospensione della pena capitale nel 2019. Polemiche anche sulle modalità: i prigionieri informati poche ore prima. Senza preavviso, non si può fare appello
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 22 dicembre 2021
Per tre anni il Giappone non ha eseguito alcuna condanna a morte. Ma il boia è tornato ieri, quando ha portato a termine le esecuzioni capitali per impiccagione di tre detenuti nel braccio della morte. Il ministro della Giustizia del governo Kishida, Yoshihisa Furukawa, ha blindato la pratica che vede il paese del G7, così come gli Usa, condannare a morte un essere umano. Già lo scorso ottobre il ministro aveva definito la pena capitale inevitabile per i crimini efferati e giudicati atroci dalla comunità, allontanando le speranze di una revisione dell’attuale ordinamento giuridico nipponico. Per il ministro Furukawa non...