Alias Domenica

Torrente, tormentata e tardiva riconciliazione di un figlio col padre

«Il tempo della vita» di Marcos Giralt Torrente Una storia a due, dove il parlato è assente, l’autobiografia è dominante e la finzione rivendica i suoi spazi. Lo scrittore spagnolo fa i conti con la famiglia paterna, tra sentimenti di adesione e istanze di ribellione

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 8 giugno 2014
Nel ricostruire, stando solo agli ultimi trent’anni o giù di lì, una possibile genealogia dei testi i cui autori hanno più o meno scopertamente declinato il tema del rapporto filiale – o, se si preferisce, del conflitto edipico – uno dei primi titoli che vengono alla mente è L’invenzione della solitudine, pubblicato da Paul Auster nel 1982: in quel libro Auster si avventurava su un terreno accidentato di cui non conosceva quasi nulla nello sforzo di recuperare all’identità paterna, che sempre gli era parsa sfuggente e distante, una fisionomia utile, in qualche modo, a illuminare il proprio passaggio dall’essere figlio...

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