Italia
Torturati risarciti, la Cedu dice no
Strasburgo La Corte europea dei diritti umani respinge la richiesta del governo Renzi di composizione amichevole nel caso dei due detenuti torturati nel carcere di Asti. E decide di andare a giudizio. Il processo che non è possibile in Italia per mancanza del reato nel codice, si svolgerà in sede europea
Manifestazione per chiedere l'introduzione del reato di tortura nell'ordinamento penale italiano – Lapresse
Strasburgo La Corte europea dei diritti umani respinge la richiesta del governo Renzi di composizione amichevole nel caso dei due detenuti torturati nel carcere di Asti. E decide di andare a giudizio. Il processo che non è possibile in Italia per mancanza del reato nel codice, si svolgerà in sede europea
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 15 marzo 2016
La Corte europea dei diritti umani ha respinto la richiesta del Governo Renzi di composizione amichevole nel caso dei due detenuti torturati nel carcere di Asti, decidendo di andare a giudizio e valutare nel merito la questione. È una decisione importante che mette l’Italia davanti alle sue responsabilità, le stesse alle quali il nostro Paese fu inchiodato dopo la condanna per le torture alla scuola Diaz durante il G8 di Genova. Il 7 aprile 2015 la Corte di Strasburgo ci condannò sia per gli episodi di quella notte di «macelleria messicana», sia perché l’Italia non aveva una legge che punisse...