Internazionale

«Torturato dalla polizia marocchina per aver filmato le proteste»

«Torturato dalla polizia marocchina per aver filmato le proteste»Madrid, 13 dicembre 2021. Un cartello per Al-Wali Hammad nella protesta contro le violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale – Ap

Nell'ultima colonia d'Africa Il giornalista saharawi Al-Wali Hammad, direttore dell'agenzia stampa Nushatta, racconta il suo arresto, le violenze e le intimidazioni subite, lanciando un appello internazionale a difesa dei media liberi e dei diritti umani nel Sahara Occidentale. Il caso simbolo di Sultana Khaya. E la festa per la sconfitta calcistica del Marocco con l'Algeria

Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 16 dicembre 2021
«Sono stato arrestato dalla polizia davanti alla casa della mia famiglia mentre stavo filmando le manifestazioni di protesta in corso in città. Otto autovetture mi hanno circondato all’improvviso, da queste sono scesi gli agenti che mi hanno ammanettato e coperto gli occhi con una coperta mentre mi portavano via». COSÌ AL-WALI HAMMAD, direttore dell’agenzia di stampa Nushatta Foundation for Media and Human Rights, racconta il momento del fermo da parte delle forze di sicurezza marocchina avvenuto ad El Aaiún, Sahara Occidentale, lo scorso 11 dicembre. Proprio in quella giornata, in occasione della partita di calcio tra Marocco e Algeria valida...
Errata Corrige

Il giornalista saharawi Al-Wali Hammad, direttore dell’agenzia stampa Nushatta, racconta il suo arresto, le violenze e le intimidazioni subite, lanciando un appello internazionale a difesa dei media liberi e dei diritti umani nel Sahara Occidentale. Il caso simbolo di Sultana Khaya. E la festa per la sconfitta calcistica del Marocco con l’Algeria

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