Europa

Tra fango e pioggia verso Vienna

Tra fango e pioggia verso Vienna

Arrestiamo Umani In Ungheria una fitta schiera di militari con giubbotti antiproiettile e fucili mitragliatori imbracciati, sorvegliano il «sacro patrio suolo». Dalla Serbia all’Austria, la lunga e faticosa marcia dei profughi adesso si fa più dura con l’arrivo del maltempo e del freddo autunnale. Reportage attraversando i confini

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 3 ottobre 2015
La strada è fangosa. Si viaggia tra i campi di grano. Una fitta e fastidiosa pioggerellina continua a scendere incessante. Siamo in Serbia a pochi chilometri da Šid. Il confine croato è a pochi passi. Il valico è chiuso da anni. Non si passa più da lì dall’ingresso della Croazia nell’Unione europea. La strada è trafficata, gli autobus con i profughi continuano arrivare. Si scende nel nulla. In una tenda della Croce rossa della Vojvodina alcuni uomini stanno seduti e fumano. Poco più in là su un bancone si distribuisce dell’acqua. Ci sono i Medici senza frontiere, qualcuno si fa...

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