Internazionale
Tra Rafah e il cessate il fuoco. Netanyahu sotto pressione
Ultima chiamata Parte l’offensiva, poi arriva il sì di Hamas all’accordo per la tregua e lo scambio di prigionieri. L’attacco prosegue ma si negozia
Esodo da Rafah – Ap
Ultima chiamata Parte l’offensiva, poi arriva il sì di Hamas all’accordo per la tregua e lo scambio di prigionieri. L’attacco prosegue ma si negozia
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 7 maggio 2024
Un coro ultraradicale guidato dai ministri Itamar Ben Gvir e Nir Barkat incitava ieri il governo Netanyahu a dare il via libera all’attacco Rafah e a ignorare l’accettazione da parte di Hamas, comunicata ufficialmente ieri dal capo dell’ufficio politico del movimento, Ismail Haniyeh, della proposta di Egitto e Qatar per un accordo di cessate il fuoco a Gaza. «Gli esercizi e i giochi di Hamas hanno una sola risposta: occupare Rafah. Aumentiamo la pressione militare e continuiamo fino alla completa sconfitta di Hamas», ha esortato Ben Gvir. E il no alla mossa di Hamas, almeno fino a ieri sera, appariva...