Visioni

Traduzioni e tradimenti nell’Italia del Boom

Traduzioni e tradimenti nell’Italia del BoomUna foto dei Flora Fauna e Cemento

Musica La stagione delle cover in italiano ci parla di commissioni di controllo, tutela dei «valori tradizionali » e guadagni facili. Un business reso possibile dalle maglie del diritto d’autore, eredità del ventennio

Pubblicato 7 mesi faEdizione del 19 aprile 2024
Scrive Alessandro Portelli nel 1978: «La musica americana ci si è rovesciata addosso tutta insieme, senza preavvisi e senza discriminanti. Non solo era del tutto estranea al nostro retroterra culturale (e per questo ci attirava), ma ci perveniva già mescolata e confezionata, impedendoci di ricostruirne l’evoluzione e la vicenda storica». Tra gli stratagemmi per confezionare la nuova musica anglosassone adattandola al contesto italiano, quello della traduzione si rivela il più efficace e redditizio. Già nell’ottobre del 1956 la rivista «Musica e dischi» conta sedici versioni per L’orologio matto, parodia di Rock Around The Clock (1955) a cura di Tata Giacobetti...

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