Alias Domenica
Tragico Rothko, verso i colori dell’inferno
Parigi, Fondation Vuitton 115 opere, dai «Subway Paintings» anni trenta al surrealismo biomorfico, dai «Multiforms» alle incandescenze dell’astrazione «classica». Di orgini ebraico-lettoni, ebbe un senso acuto della tragedia, nutrito dalla passione per Eschilo
Mark Rothko, «Slow Swirl at the Edge of the Sea», 1944. © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko - Adagp, Paris, 2023
Parigi, Fondation Vuitton 115 opere, dai «Subway Paintings» anni trenta al surrealismo biomorfico, dai «Multiforms» alle incandescenze dell’astrazione «classica». Di orgini ebraico-lettoni, ebbe un senso acuto della tragedia, nutrito dalla passione per Eschilo
Pubblicato circa un anno faEdizione del 12 novembre 2023
Davide RaccaPARIGI
«I am the most violent of all the New Americans. Behind the color lies the cataclysm», dice di sé e della propria opera Mark Rothko nel 1959. Uno dei tanti aneddoti che si raccontano sulla sua vita riguarda una ricca collezionista che, negli anni sessanta, davanti a tele molto scure, sconcertata, chiede all’artista «qualcosa di rosso, di rosa, un quadro più ottimista, più festoso». «Rosa, rosso, giallo, arancione? – la replica sardonica di Rothko – Ma, mi scusi, non sono questi i colori dell’inferno?». L’aneddoto, vero o falso che sia, di certo corrisponde all’indole estetica e caratteriale dell’artista, ed è...