Europa
Trent’anni dopo, quel che resta del rosso antico
Il crollo del Muro Quattro storie a cavallo della Sprea, piccoli tasselli della Grande Storia che faticano a trovare posto nella narrazione da manuale, ma si ostinano a occupare spazio perfino alla fine del “ventennio” di Angela Merkel
Il simbolo della Ddr all’Hallenflohmarkt all’Arena di Berlino
Il crollo del Muro Quattro storie a cavallo della Sprea, piccoli tasselli della Grande Storia che faticano a trovare posto nella narrazione da manuale, ma si ostinano a occupare spazio perfino alla fine del “ventennio” di Angela Merkel
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 6 novembre 2019
Sebastiano CanettaBERLINO
Trent’anni dopo il crollo della Deutsche Demokratische Republik, quattro frammenti umani restituiscono altrettanti pezzi nascosti del Muro di Berlino, irriducibile ai soli 160 chilometri di barriera in cemento armato infarcita di mine antiuomo. Storie di vita quotidiana, al di là del mito comunista, oltre la propaganda del vecchio e nuovo capitalismo, a cavallo della Sprea dove ora a svettare è solo l’«East Side Gallery» che attira milioni di turisti da tutto il mondo. Quattro piccoli tasselli della Grande Storia che faticano a trovare posto nella narrazione da manuale, ma si ostinano a occupare spazio perfino alla fine del “ventennio” di...