Internazionale
Turchia, la continuità dei pogrom
Storia e presente 5 settembre 1955 in Turchia: violenze, alimentate dai media, contro la minoranza ellenofona. Oggi come allora lo schema è lo stesso: notizie false, mobilitazione di cittadini armati e linciaggi
I tank dell’esercito turco a Istanbul durante il progrom del settembre 1955 – Ap
Storia e presente 5 settembre 1955 in Turchia: violenze, alimentate dai media, contro la minoranza ellenofona. Oggi come allora lo schema è lo stesso: notizie false, mobilitazione di cittadini armati e linciaggi
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 5 settembre 2021
La Turchia oggi «ospita» circa 5 milioni di rifugiati provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan. Nel Paese, questo flusso migratorio che ha causato un sostanziale cambiamento negli equilibri sociali, economici e demografici è stato accompagnato da un sistematico linciaggio mediatico e dalla diffusione di notizie false sui social media. La disumana gestione del fenomeno da parte del governo, insieme al malcontento collettivo legato alle dinamiche interne, hanno portato a dei momenti di vera e propria «caccia al rifugiato» in diverse parti del Paese, che ricordano tristemente i pogrom del passato. UNA SITUAZIONE, questa, comune nei momenti di crisi nella vita...