Europa

Ue: è scontro sulle quote, no all’est, ma riserve anche a ovest

Crisi dei rifugiati Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia rifiutano la ripartizione, ma propongono un "corridoio ferroviario" da Budapest in Germania, sempre che Berlino dia la garanzia di accettare tutti i rifugiati. A Lussemburgo, l'ovest insiste sulla solidarietà, ma persino in Francia la parola "quote" è bandita. Cameron: "accettero' migliaia di siriani" (ma non quelli che sono già in Europa). Allarme dal Pentagono: "emergenza enorme" che durerà "vent'anni" (ma gli Usa non hanno nessuna intenzione di modificare le leggi sull'immigrazione)

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 5 settembre 2015
L’Europa resta spaccata, tra l’est ostile alle quote e l’ovest che le propone, ma dove comunque ogni paese pone poi delle condizioni particolari. Ieri, due riunioni nella Ue, hanno dato risultati contraddittori. A Lussemburgo, i ministri degli Esteri della Ue, sotto la pressione del tandem franco-tedesco, hanno cercato la strada di un’intesa, in vista della riunione dei ministri degli Interni del 14 settembre, che dovrebbe essere seguita, a breve, da un Consiglio europeo dei capi di stato e di governo. Mentre al castello di Praga ha dominato un clima kafkiano: Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria e Polonia hanno ribadito il “no”...

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