Italia

Un don Matteo tra i bolognesi orfani della sinistra

Un don Matteo tra i bolognesi orfani della sinistraIl graffito di Blu sul muro del Cso Xm24 di via Fioravanti a Bologna. Il writer lo ha recentemente cancellato contro la privatizzazione dell'arte. In basso monsignor Matteo Zuppi

Chiesa e casa La sfida del battagliero monsignor Zuppi sulla scia di Bergoglio. Alle famiglie sgomberate, dice: «Vado a occupare il municipio»

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 22 maggio 2016
«Arrogante e papale», per usare le parole di Guccini, la diocesi di Bologna lo è stata davvero negli ultimi trent’anni. Forse proprio perché la città era «rossa» e quindi pericolosa agli occhi di una Chiesa che aveva messo in soffitta la stagione del dialogo con i comunisti. Soprattutto, perché lo stesso mondo cattolico sotto le Due Torri era attraversato negli anni Sessanta da fermenti e spinte propulsive inquietanti agli occhi della Santa Sede. Nel 1968 l’arcivescovo Lercaro, alfiere della chiesa dei poveri e protagonista del confronto con Dozza, veniva rimosso per incompatibilità con la «restaurazione aggiornata» post-conciliare di Paolo VI.Tre...

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