Internazionale
Un Messico stile Marichuy
Intervista Alla vittoria di Obrador deve seguire la lotta di base a corruzione, patriarcato e narcogoverno, spiega al manifesto la teologa ecofemminista Salazar. La strada tracciata dall’attivista indigena
María de Jesús Patricio Martínez, «Marichuy», rappresentante del Congresso nazionale indigeno
Intervista Alla vittoria di Obrador deve seguire la lotta di base a corruzione, patriarcato e narcogoverno, spiega al manifesto la teologa ecofemminista Salazar. La strada tracciata dall’attivista indigena
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 13 luglio 2018
«L’importante verrà dopo», aveva affermato Marichuy, l’ex aspirante alla presidenza del Messico in rappresentanza del Consiglio Nazionale Indigena, prima delle elezioni vinte trionfalmente dal candidato progressista Andrés Manuel López Obrador (chiamato popolarmente Amlo). Se si vuole davvero realizzare un cambiamento, aveva spiegato la portavoce indigena, bisogna costruire un’organizzazione dal basso, a partire dai quartieri, dalle città, dalle comunità indigene. All’indomani della storica vittoria di Amlo, un’altra donna, la teologa ecofemminista Marilú Rojas Salazar, ribadisce anche lei che il compito più difficile è quello che inizia ora. Perché, afferma nell’intervista che ci ha concesso, non basta aver votato per un «buon...