Italia
Un nuovo immaginario per il dopocrisi
Lo spazio che inauguriamo oggi vuole costituire uno sguardo diverso, aprire una finestra su realtà in ombra o del tutto rimosse della realtà profonda del Paese. Vuole raccontare di fabbriche […]
Lo spazio che inauguriamo oggi vuole costituire uno sguardo diverso, aprire una finestra su realtà in ombra o del tutto rimosse della realtà profonda del Paese. Vuole raccontare di fabbriche […]
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 18 luglio 2013
Lo spazio che inauguriamo oggi vuole costituire uno sguardo diverso, aprire una finestra su realtà in ombra o del tutto rimosse della realtà profonda del Paese. Vuole raccontare di fabbriche chiuse che vengono riattivate da cooperative di operai, di amministrazioni locali che mettono in corso monete complementari per alimentare il commercio strozzato dalla crisi, o che attivano nuove economie organizzando la raccolta differenziata dei rifiuti. Ma vuole anche dar conto dei gruppi di cittadini che valorizzano i beni comuni, che diffondono cultura e sapere, che danno vita a forme cooperative di sfruttamento delle risorse, di giovani che scelgono di lavorare...