JUAN MUNÕZ, «A Caballito frente al Espejo», 1997
Cultura
Un pensiero vitale messo fuorigioco
Tempi presenti Con il saggio «Da fuori» (Einaudi) Roberto Esposito vede nell’esilio prima e nel ritorno in Europa il passaggio necessario per superare la secolare crisi della filosofia. Da qui l’analisi delle «svolte» tedesca, «linguistica», francese e dell’«italian theory», quest’ultima rappresentata con rassicuranti e impolitiche tonalità naturalistiche
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 17 maggio 2016
È un libro complesso, che si vuole una summa del pensiero europeo a partire dalla sua crisi novecentesca. L’ipotesi di Roberto Esposito (Da fuori, Einaudi, pp. 256, euro 22) è che, per uscire dal «declino», il pensiero filosofico europeo abbia dovuto scegliere un «esodo», abitare un «esilio» e da quel «fuori» ritornare, capace di produrre una nuova proposta di rinnovamento civile sul terreno globale. La crisi: Esposito la insegue dalla fine dell’Ottocento, ricostruendo quel «nihilismo passivo» che ha caratterizzato, fra Valéry, Husserl e Heidegger, l’aprirsi del sentire filosofico contemporaneo – un sapere sul «declino» che ha avuto una narrazione efficace...