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Un sismografo chiamato Leica

Un sismografo chiamato LeicaMario Dondero, "Bambini a Laos" (in mezzo, la figlia di un funzionario dell'Onu)

Mario Dondero Addio al fotoreporter e amico che ha attraversato la storia con leggerezza. Lo scatto per lui era un'offerta di fraternità

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 15 dicembre 2015
In una poesia di Paul Éluard che nel dopoguerra gli aveva annunciato Parigi nella sua ritrovata libertà, Mario Dondero aveva letto i volti che sanno riassumere tutti i nomi del mondo. Era anche il volto di Mario, dove a un sorriso irresistibile si associava sempre un guizzo di intesa, una offerta naturale di fraternità. Gli esseri umani, senza ulteriori né possibili aggettivi, gli erano complici in umanità e l’umanità è stata sul serio l’unico mestiere di chi pure oggi è giustamente celebrato come uno dei grandi fotografi del secolo, un mestiere scelto come il tramite più naturale all’innata curiosità per...

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