Italia

Un suicidio ogni cinque giorni, quando carcere vuol dire disperazione

Un suicidio ogni cinque giorni, quando carcere vuol dire disperazioneIn cella. – LaPresse

Margini Il numero di detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno sale drammaticamente a 48, soprattutto giovani. Mai così tanti

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 11 agosto 2022
«A 24 ore dalla circolare per la “prevenzione delle condotte suicidiarie delle persone detenute”, emanata dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap) lo scorso 8 agosto, si sono consumati altri due suicidi di ristretti, a distanza di poche ore l’uno dall’altro, rispettivamente, a Napoli Poggioreale e a Napoli Secondigliano. Il numero, altissimo, di coloro che hanno deciso di farla finita fra le sbarre dall’inizio dell’anno sale dunque a 49 (48 in realtà, secondo i dati ufficiali segnalati in procura, ndr). Mai come in questa circostanza l’adagio popolare per il quale mentre il medico studia il malato, in questo caso il detenuto, muore...

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