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Un virus che si chiama fame

Un virus che si chiama fameSusanna Fioretti

Incontro L’attività di Susanna Fioretti, infermiera volontaria della Croce Rossa e presidente di «Nove Onlus» per le donne afghane

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 6 giugno 2020
«Una delle donne che ci ha chiesto aiuto ha detto: ’Il virus ce l’abbiamo da tanto tempo in casa e si chiama fame. Abbiamo bisogno di cibo’. Le statistiche ufficiali indicano 178 decessi in Afghanistan, ma non sono affidabili. Il governatore della Provincia di Herat Abdul Quayom Rahimi ha dichiarato il 14 marzo: “Temo che arrivi il giorno in cui non si potranno nemmeno raccogliere i morti”. Herat è stata la città più colpita all’inizio, quando il vicino Iran ha aperto unilateralmente la frontiera, lasciando tornare a casa gli afgani, preferibilmente quelli malati. L’emergenza sfugge al controllo: si fanno pochissimi...

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