Una conferenza di pace, a Roma, sul modello di Helsinki
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Una conferenza di pace, a Roma, sul modello di Helsinki

Conferenza a Helsinki, 1 agosto 1975 – Bundesarchiv/Horst Sturm

Diritti umani Il popolo e l’esercito ucraini hanno diritto alla resistenza. Ma il diritto sopravviverà alla guerra se riuscirà a ripudiarla, non solo a sconfiggerla militarmente

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 9 aprile 2022
In guerra il diritto tace. Ciò è vero, soprattutto, se non si crede allo jus ad bellum, alla possibile esistenza di una guerra giusta, che sia perciò legittima. È ancor più vero se si percepisce la fragilità dello jus in bellum, verificata l’incapacità di far valere una tutela dei diritti umani in situazioni di scontro armato. Forse, dopo la guerra, qualcuno sarà condannato per i crimini contro l’umanità perpetrati dagli aggressori, ma intanto i morti, le sevizie e gli orrori si saranno moltiplicati. Le vittime di entrambe le parti non potranno risorgere. Il “ripudio” della guerra, in fondo, è motivato...

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