Alias Domenica
Una poesia, dieci traduttori: Dickinson, Hopkins e il diavoletto della perversione
Poesia statunitense Emily Dickinson, «La mia vita se ne stava – Un fucile carico», a cura di Massimo Bacigalupo; Gerard M. Hopkins, «Bellezza screziata», a cura di Viola Papetti, Mucchi editore
Poesia statunitense Emily Dickinson, «La mia vita se ne stava – Un fucile carico», a cura di Massimo Bacigalupo; Gerard M. Hopkins, «Bellezza screziata», a cura di Viola Papetti, Mucchi editore
Pubblicato più di un anno faEdizione del 12 marzo 2023
Se è vero che i classici (Calvino dixit) sono i «contemporanei del futuro», Emily Dickinson (1830-’86) e Gerard Manley Hopkins (1844-’89) – quasi esattamente contemporanei sulle sponde opposte dell’Atlantico – noi li sentiamo «classici» in modo così particolare, ricco e strano, forse anche perché non hanno mai avuto un «presente» loro, se non strettamente privato. Appaiono sulla scena dopo, a Novecento inoltrato, più antichi (in confidenza con Dio come sono) e più moderni (in lotta) al tempo stesso: ormai è più o meno un secolo e l’effetto non accenna ad attenuarsi. Ora eccoli, per bella coincidenza uno di seguito all’altra,...